Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIII – 14 novembre 2015.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

La scoperta di una nuova famiglia di fotopigmenti apre vasti orizzonti per la percezione non visiva della luce. Davies e colleghi, mediante un approccio genomico funzionale, hanno identificato una nuova famiglia di fotopigmenti nel pesciolino striato Danio rerio (zebra fish). I geni sono poi stati riscontrati in anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Le analisi spettrali ed elettrofisiologiche delle nuove opsine hanno dimostrato che formano pigmenti sensibili alla luce. Questo studio ha provato che la rilevazione non visiva della luce è molto più affascinante e complessa di quanto si sia ritenuto in passato. [Genome Res. 25 (11): 1666-1679, Nov. 2015].

 

La risata è prodotta dalla corteccia cingolata anteriore rostrale. Giacomo Rizzolatti, scopritore dei neuroni specchio, con Caruana ed altri colleghi ha identificato, mediante stimolazione elettrica in 10 pazienti, quale area mediatrice delle componenti affettive e motorie della risata, la corteccia cingolata anteriore nella sua parte rostrale (pACC, pregenual anterior cingulate cortex). In passato si era affermata un’ipotetica dicotomia fra componenti affettive della risata, che si riteneva fossero elaborate da aree temporali, e componente motoria elaborata dalla ACC e da aree motorie [Caruana F., et al., Cortex 71: 323-331, 2015].

 

Una sorpresa nella biologia della dipendenza da alcool: l’actina. L’actina è la più comune proteina intracellulare negli eucarioti, costituendo dall’1 al 5% del totale delle molecole polipeptidiche delle cellule non muscolari. Considerata onnipresente e ormai poco interessante per i suoi ruoli ben noti nel citoscheletro e nella contrazione muscolare, di recente è tornata di attualità per le alterazioni della sua dinamica nella neurodegenerazione e nella patologia del sistema nervoso centrale legata all’invecchiamento. Ora, uno studio condotto da Ojelade e colleghi, con una serie di eleganti esperimenti, ha dimostrato che lo stato dinamico dell’actin meshwork gioca un ruolo chiave nella mediazione della preferenza per l’alcool. Questa scoperta suggerisce la ricerca di markers di aumentato rischio di abuso alcoolico nei parametri biologici collegati alla dinamica dell’actina, e prospetta la possibilità che il citoscheletro actinico diventi bersaglio del trattamento farmacologico della dipendenza da alcool [Cfr. Ojelade S. A., et al., Rsu1 regulates ethanol consumption in Drosophila and humans PNAS  112 (30): E4085-E4093, 2015].

 

Scoperto un nuovo meccanismo dell’influenza degli estrogeni sulla memoria ippocampale. Gli estrogeni, ormoni femminili per eccellenza, sono importanti modulatori della plasticità sinaptica ippocampale e del consolidamento della memoria, grazie alla loro rapida azione sui recettori associati alla membrana GPER1. Briz e colleghi, studiando questi processi, hanno identificato un nuovo meccanismo mediante il quale gli estrogeni, e il BDNF da questi indotto, regolano la plasticità sinaptica ippocampale nella regione CA3 del cervello adulto. La scoperta avvia un nuovo filone di ricerca [Briz V., et al., Journal of Cell Biology 210 (7): 1225-1237, 2015].

 

Declino cognitivo dopo chirurgia cardiaca: possibile prevedere il rischio? Nonostante i notevoli progressi nelle tecniche operatorie e l’introduzione di nuove tecnologie, varie e gravi conseguenze dopo chirurgia cardiaca sono ancora comuni: ictus ischemico, delirium e declino cognitivo sono fra le più frequenti. Patel e colleghi discutono la possibilità di individuare rischi perioperatori di declino cognitivo, ma concludono che per una efficace prevenzione sarebbe necessario conoscere i meccanismi esatti che determinano il danno [Patel N., et al. Cardiovasc Psychiatry Neurol. 2015: 370612].

 

La melatonina agisce sulle cellule staminali neurali e si candida per la terapia delle malattie neurodegenerative. Recenti evidenze hanno dimostrato che la melatonina, l’ormone prodotto dalla ghiandola pineale, così come i suoi analoghi, stimola la proliferazione, la differenziazione e la sopravvivenza delle cellule staminali neurali, candidandosi all’impiego nella terapia delle malattie neurodegenerative. [Chu J., et al., Mol Cell Endocrinol. Epub ahead of print doi:10.1016/j.mce.2015.10.012, 2015].

 

Una conferma dell’ipotesi di Darwin sull’origine comune della musica e della parola. Le emozioni servono ad ottimizzare risposte adattative ad eventi biologicamente rilevanti. L’alta sensibilità emozionale del nostro canale uditivo è dovuta al rilievo efficiente di segnali emotivi nella parola e nella musica, grazie a variazioni dello spettro di frequenza, dell’intensità e della percentuale di informazioni acustiche. Weiyi Ma e William Forde Thompson hanno rilevato che i cambiamenti nella musica e nelle parole udite degli attributi acustici che evocano risposte emozionali, innescano emozioni anche quando percepiti in comuni suoni ambientali, fra cui rumori prodotti da azioni umane, da macchine, da fenomeni naturali, quali vento e pioggia, e da richiami di animali. Questi risultati, che saranno pubblicati su PNAS USA, sono coerenti con l’ipotesi di Darwin secondo cui il linguaggio verbale e la musica sarebbero originati da un sistema comune di segnali emotivi, basato su imitazione e modificazione dei suoni ambientali.

 

Notule

BM&L-14 novembre 2015

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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